Sinossi:
Durante le sue escursioni in Alto Casentino, l’autrice per caso sentì parlare di uno dei tanti personaggi di quella valle: Meo di Battifolle, detto “del Passerini”. Attorno a questa figura venne presto a formarsi un coro insistente di voci e racconti tramandati oralmente. Meo divenne allora un pretesto e l’elemento di coesione nell’idea di un mosaico di storie di uomini e cose, ambientate nella valle del Solano.